Il numero di ore di sonno necessarie consigliato è 7-8 a notte solitamente, ma non è una legge uguale per tutti, per alcune persone anche 5-6 sono più che sufficienti, purché si tratti di un sonno riposante.
L’irrequietezza notturna può essere comune a numerose persone e può avere diverse sfaccettature; dalle difficoltà nell’addormentarsi a un mancato senso di riposo al mattino, passando per i risvegli notturni.
Queste alterazioni, non solo rovinano il relax notturno, ma comportano delle difficoltà anche durante la giornata, con stanchezza persistente, diminuzione dell’attenzione e della concentrazione, irritabilità, tensione e affaticamento.
Ma come evitare, o cercare di evitare, che ciò accada?
Creare una routine di buone abitudini è certamente un’operazione molto utile per contrastare o prevenire l’irrequietezza notturna.
Il sonno è anch’esso una condizione che si modifica al variare del benessere dell’organismo, per cui avere un’alimentazione sana, ricca di amminoacidi essenziali e un corretto equilibrio elettrolitico sono i primi passi per dormire bene. Rimanendo in ambito alimentare, meglio evitare il caffè la sera e se necessario anche il pomeriggio, non aggiungiamo ulteriori eccitanti e stimolanti.
Da limitare alla sera è anche l’attività sportiva, meglio se fatta la mattina o comunque durante il giorno, perché l’adrenalina liberata durante l’allenamento rallenta l’addormentamento. In più, se facciamo fatica a chiudere gli occhi, non creiamoci pretesti per tenerli aperti, come tv, tablet o smartphone: schermi spenti almeno un’ora prima di stendersi a letto, in quanto la loro luce blocca la sintesi di melatonina!
Due ultimi consigli: controllare sempre la temperatura della camera, è importante che sia tra i 20 e i 21°C massimo, e regolarizzare il più possibile il rapporto sonno-veglia, andando a dormire e svegliandosi sempre la stessa ora… possibilmente anche nei weekend.
Diversi studi sottolineano che la carenza di magnesio è associata a un aumento dell’ampiezza della variazione giornaliera del sonno e della potenza del sonno a onde lente; non a caso, è interessante notare, come una bassa quantità di magnesio si associ a una diminuzione della melatonina, mentre l’integrazione di magnesio ne allevi i disturbi.
Un dato clinico nei soggetti anziani, mostra che la somministrazione di magnesio ha aumentato in maniera importante il sonno a onde lente, i livelli di renina durante tutta la notte e i livelli di aldosterone nella seconda metà della notte, mentre è diminuito il livello di cortisolo nella prima parte della notte: tradotto, addio irrequietezza notturna!
Sono principalmente tre le azioni che il magnesio compie “a favore” di un sonno riposante:
Riferimenti bibliografici di Magnesio Supremo
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