La difficoltà ad addormentarsi è un problema comune che affligge molte persone, e che può dipendere da molteplici cause.
Dallo stress a veri e propri disturbi del sonno, passando per un eccessivo consumo di caffeina o altri stimolanti nell’arco della giornata, o ancor peggio prima di addormentarsi, ma anche riposare in un ambiente non favorevole, con troppe luci e rumori.
Tra le motivazioni, però, spicca anche la carenza di magnesio, che viene troppo spesso sottovalutata, ma che può rappresentare una causa più che valida alla difficoltà ad addormentarsi.
Le “cattive abitudini” sono spesso una delle principali cause della difficoltà ad addormentarsi: guardare la televisione sino a tardi, trascorrere l’intera serata ai videogame, al tablet o ancora peggio mettersi a letto e guardare a lungo il cellulare “perché non si ha sonno”.
Ebbene, è esattamente il contrario; molto spesso non si ha sonno perché si hanno proprio questi atteggiamenti.
Questo perché la “luce blu” che emettono gli schermi dei dispositivi ha una lunghezza d’onda corta particolarmente efficace nel sopprimere la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno e il ritmo circadiano; esporsi in maniera significativa a essa, soprattutto nelle ore serali, significa mettere in difficoltà il nostro orologio biologico, che può interpretare erroneamente che sia ancora giorno, aumentando la difficoltà ad addormentarsi e influenzando negativamente la qualità del sonno.
Se si hanno tali difficoltà, ma va bene per tutti in linea generale, prima di andare a letto è bene rilassarsi il più possibile, creando una routine serale che includa attività quali un bagno caldo o una doccia, leggere un libro o ascoltare musica tranquilla.
A questo si possono aggiungere piante e oli essenziali, ad esempio la lavanda è conosciuta per le sue proprietà calmanti e può essere utilizzata anche sotto forma d’infuso per favorire il sonno, o anche praticare tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga se appassionano.
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Carenza di sonno e difficoltà ad addormentarsi sono problematiche crescenti in molti paesi, che si associano a significativi disturbi di tipo fisico, psicologico e sociale.
Anche se non ha un’azione diretta sul sonno o l’addormentamento, il magnesio permette al sistema nervoso centrale di rilassarsi, portando così a minor difficoltà ad addormentarsi e qualità del sonno più alta; sono diversi, infatti, gli studi che dimostrano come l’assunzione quotidiana di magnesio agisca attraverso il mantenimento della normale funzione psicologica e del sistema nervoso.
Ma non è tutto, perché altri studi sottolineano come la carenza nell’organismo di tale minerale sia associata a un aumento dell’ampiezza della variazione giornaliera del sonno e della potenza delta del sonno a onde lente; nell’uomo privazione cronica del sonno e difficoltà ad addormentarsi si associano a livelli progressivamente decrescenti di magnesio intracellulare.
Un dato clinico (Held K. et al. Oral Mg(2+) supplementation reverses age-related neuroendocrine and sleep EEG changes in humans. Pharmacopsychiatry. 2002;35(4):135-43.) mostra come nei soggetti anziani la somministrazione di magnesio, pari a 10 mmol e 20 mmol ciascuna per 3 giorni seguite da 30 mmol per 14 giorni, abbia aumentato significativamente il sonno a onde lente, i livelli di renina durante tutta la notte e i livelli di aldosterone nella seconda metà della notte, diminuendo allo stesso tempo il livello di cortisolo nella prima parte della notte.
Riferimento: Magnesio e sistema nervoso centrale (24) - Magnesio Supremo
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